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The Lion’s Song – Recensione

6 Dic , 2016  

Recensione

Tutto è ispirazione

The Lion’s Song è un’avventura grafica in pixel art ambientata a Vienna all’inizio del XX secolo, formata da 4 episodi (di cui il primo è gratuito). In ogni episodio ci ritroveremo con un protagonista diverso, ma la trama sarà forte sempre degli stessi concetti, ovvero la creatività, il ritrovare se stessi, la paura del fallimento, l’amore, la passione e il desiderio di avere successo facendo ciò che si ama.
Nel primo episodio vestiremo i panni di Wilma, una compositrice di musica classica a cui viene consigliato di rifugiarsi sulle Alpi per trovare l’ispirazione e scrivere un pezzo da presentare in un importantissimo concerto che potrebbe aprirle la strada per il successo. Il gioco ci porterà in un turbine di guizzanti emozioni, angosce, paure, incubi, incertezza del domani e timore di compiere delle scelte. Lo stesso accadrà anche nel secondo episodio, che avrà come protagonista Franz, un pittore. I temi trattati saranno sempre relativi alla ricerca del “proprio io” e appariranno anche figure illustri dell’epoca, come Klimt e Freud, che ci aiuteranno a mettere ordine nella nostra vita per raggiungere il tanto agognato successo. Nel terzo episodio vestiremo i panni di una matematica, Emma Recniczek, che avrà non poche difficoltà a superare i preguidizi dell’epoca sulle donne e dovrà ingegnarsi per essere presa sul serio da un famosi circolo di matematici. L’ultimo episodio invece è la giusta conclusione di tutta la saga, ma non vi farò spoiler a riguardo, vi dico solo che sarà un “viaggio”.

Gameplay

Il gameplay è quello di un classico punta e clicca, forse molto più simile ad una visual novel poiché il fulcro del gioco sono i dialoghi. Le nostre decisioni influenzeranno la trama, anche se non comporteranno enormi cambiamenti, ma restano comunque sfumature che potrebbero dare al titolo una minima rigiocabilità, soprattutto per i fanatici degli achievement. Non ci sono enigmi, o almeno nulla che possa distrarci troppo dalla trama o farci bloccare in punto, e non è presente un inventario con gli oggetti.
A differenza del primo episodio, nei seguenti ci sarà anche la possibilità di “muovere” il personaggio nello scenario, come il più classico dei punta e clicca, e sarà presente anche una mappa della città che ricorda moltissimo i vecchi “Monkey Island”, quando si doveva viaggiare da un posto all’altro.
Tra gli episodi noteremo piccoli dettagli e riferimenti che si incroceranno, lasciandoci una percezione di continuità nella storia, in modo che non ci sembrino troppo slegati tra loro. Soprattutto quando ci ritroveremo a giocare il quarto ed ultimo, tutte le nostre scelte fatte precedentemente verranno in qualche modo “sottolineate”, ma non vi dico altro.
Molto carina l’enfasi delle parole nei dialoghi, non essendoci doppiaggio, noteremo che alcuni termini o frasi avranno una specie d’animazione, in modo da suggerire a chi legge le emozioni che prova chi le sta pronunciando.
La traduzione in italiano è a tratti ben fatta, con pochi errori grossolani su alcuni termini che sono stranamente sbagliati.
Terminato un episodio potremo anche andare a vedere il riepilogo delle scelte effettuate, come accade nelle più classiche avventure grafiche della Telltale, ma non solo, ci sarà un pulsante che ci permetterà di andare in una determinata scena e fare una scelta diversa, in modo da non dover rigiocare tutto il capitolo.

Grafica e Sonoro

Come già accennato, la grafica è in pixel art, invece i colori tendono tutti al seppia. Mentre la grafica rétro farà leva sulla nostra immaginazione, il sonoro ci darà la giusta dimensione di questo XX secolo viennese.
Le musiche del gioco enfatizzano molto la trama e soprattutto nel primo episodio – quando ci ritroveremo nei panni della compositrice – saranno parte integrante del gameplay. Anche i suoni di sottofondo sono ben realizzati e riescono a descrivere bene l’ambientazione in cui ci troviamo.

Acquistatelo se…

Acquistatelo se avete amato giochi come To The Moon, dove l’essenza era appunto la trama, senza troppi fronzoli. Se saprete cogliere il messaggio, immedesimarvi nel pellegrinaggio interiore dei protagonisti, lo amerete. Il fatto di poter giocare il primo episodio gratuitamente vi aiuterà sicuramente a capire meglio se è un gioco che fa per voi, oppure no. Dopo aver giocato tutti gli episodi posso dirvi che la longevità totale del titolo resta ottima, supererete sicuramente le cinque ore di gioco, non poche per un titolo che costa solamente 9,99 euro. Non vi consiglio di acquistare gli episodi singolarmente, in totale vi costerebbe di più, e non avrebbe senso giocarne solo alcuni.

La recensione è stata “integrata” dopo aver giocato TUTTI gli episodi.

Il quarto ed ultimo episodio sarà disponibile su Steam a partire da giovedì 13 Luglio!

Link Utili

The Lion’s Song Ep.1 Gratis (S)
The Lion’s Song Season Pass €9,99 (S)

Screenshot





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